Negazionismo scientifico: risposta sociale a strategie di marketing ripetitive

Potrebbero interessarti anche...

2 risposte

  1. Armando ha detto:

    Mah, se si fa un discorso generico, senza fare nomi e cognomi, non si capisce cosa si sostiene effettivamente.
    Sì parla di negazionismo. Ma chi sarebbero i negazionisti?
    Quelli che negano il cambiamento climatico?
    Potrei anche essere d’accordo. Anzi, sono d’accordo. Ma c’è un problema: quelli che oggi si stracciano le vesti perché dobbiamo fare al più presto questa benedetta transizione ecologica sono gli stessi che fino a ieri difendevano lo status quo.
    Che sia in atto un cambiamento climatico e che le attività umane ne siano la causa è un dato scientifico noto da almeno trent’anni.
    Trent’anni.
    Dove sono state tutto questo tempo le Cassandre del clima?
    Come mai si stracciano le vesti solo ora?
    La gente non è stupida.
    Vede che l’establishment prima sosteneva una cosa e adesso sostiene l’esatto opposto.
    Può fidarsi?
    Certo che no.
    Anche perché se ti chiami Chicco Testa puoi fare il negazionista impunemente, nessuno ti dice niente, perché sei di quella parte lì.
    Ribadisco, la gente non è cretina. La gente ha buona memoria.
    Non puoi martellarla per trent’anni dicendo che i modelli climatici sono inaffidabili e oggi, in nome di quegli stessi modelli, sostenere che il prezzo della transizione lo devono pagare loro.

  2. Alfonso ha detto:

    Interessante lettura sul negazionismo crescente di questi giorni. Credo la paura e la paranoia che essa produce, siano in effetti il prodotto di scarto di decenni di falsa comunicazione. Falsità che ha lasciato milioni e milioni di persone deluse, che ormai non si fidano di nessuno. Complimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.