Corsi per guadagnare con il selfpublishing: la solita fuffa

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28 risposte

  1. Francesco ha detto:

    Grazie Loredana per il tuo articolo, molto chiaro ed esaustivo, purtroppo vivamo in un mindo sempre più digitalizzato in vui le truffe sono all’ordine del giorno e sapere che c’è ancora gente preparata ed onesta come te mi fa enorme piacere. Grazie ancora.

  2. Un Self Publisher da 180K l'anno ha detto:

    Non sai assolutamente di cosa parli. Il tuo post è fuorviante e pieno di imprecisioni dettate dalla totale assenza delle tue competenze. Prima STUDIA per diventare una self publisher di successo e poi GIUDICA.

    • Loredana de Michelis ha detto:

      Io self pubblico dal 2012. Se guadagnassi 180k l’anno, onestamente non mi passerebbe manco per la testa di perdere tempo a cercare articoli il cui titolo è “Come guadagnare col self publishing”. Nè mi metterei a vendere corsi.

      • Domenico ha detto:

        E’un bell’articolo ma PIENO di inesattezze. Basta vedere il costo di 3 euro con copertina a colori per 100 pagine… In realtà costa 1,90 euro fino a 108. Bisognerebbe conoscere bene il mondo del self publishing (che è diverso da scrivere libri e poi pubblicarli). Scoprirai che girano compensi davvero alti se uno sa fare davvero questo mestiere. Poi può piacere o no, ci mancherebbe. E non tutti possono essere d’accordo con le modalità.

        • Loredana de Michelis ha detto:

          Questo dimostra perfettamente che non hai mai pubblicato un libro in self publishing davvero (e manco guardato cosa faccio), ma solo sparagnato informazioni che si raccolgono facilmente sul web. Io parlo di un libro con delle immagini a colori. Sono stata ingenua, i libri prodotti un tanto al chilo sono ovviamente senza immagini o grafici, testo piazzato dentro a flow etc. Per i libri con inchiostro a colori il prezzo è quello. Comunque, alla cifra che indichi tu per il libro minimo, ricordati che c’è da aggiungere vat e delivery (e tasse), come già spiegato nell’articolo. https://kdp.amazon.com/it_IT/help/topic/G201834340

      • Army ha detto:

        Colpito ed affondato!! Ottima Risposta!!

  3. Anonimo ha detto:

    Grazie per le delucidazioni su questo tema piuttosto “nebuloso”.Tutto molto logico e chiaro.

  4. Laura ha detto:

    Perché non scrivere un libro su come mai you tube permette a tanti truffatori di qualsiasi tipologia,partendo dal trading,alla commercializzazione di prodotti di bellezza miracolosi,self publishing etc senza dover rendere conto a nessuno? Che permettono che continui il massacro di gente disperata che azzerano con queste truffe anche i pochi soldini mesi in parte?

    • Loredana de Michelis ha detto:

      Perché non è solo youtube e perché in un Paese in cui il lavoro non c’è e quando c’è è concepito come un favore, si sopravvive solo truffando il prossimo. E’ la storia di tutti i paesi poveri e culturalmente arretrati. Mi dispiace dirlo, ma l’Italia ne fa parte.

      • Michele ha detto:

        Sono tutti business nati negli Usa, non di certo un Paese povero….poi ci sono persone che hanno fatto decine di migliaia di euro/dollari al mese con Self Publishing, vendita di corsi, vendita di prodotti di bellezza, trading online, drop-shipping e tante altre attività simili. Altrettante persone ci hanno provato perdendo solo dei soldi. Funziona così da secoli! Ci sono, ad esempio, 100 piccoli imprenditori pronti ad aprire un bar, circa la metà sbagliano qualcosa e perdono un sacco di soldi, alcuni ci riescono e ci “tirano fuori la pagnotta” ogni mese, 2 su 100 magari azzeccano il locale (o sono molto bravi) e guadagnano 30mila euro al mese per anni. Mi dispiace ma il tuo appare solo come un articolo denigratorio e nasconde del risentimento. Se qualcosa è andato storto nella tua vita lavorativa, non credo risolverà il problema dando del truffatore a chi si occupa di Self Publishing oppure altro

        • Loredana de Michelis ha detto:

          Il risentimento ce l’avete voi, quando qualcuno vi dice che il re è nudo. Salvo poi ribadire la stessa cosa, rivoltandola. Si chiama proiezione. In sostanza tu dici che al mondo c’è chi fa soldi e c’è chi non li fa. Che su 100 che aprono un bar, solo 2 ci fanno i soldi, e devono essere bravi o fortunati. Bene: funziona anche col self publishing: su 100 che ci provano, 2 fanno i soldi. Rimane il fatto che i 2 che ci riescono devono essere BRAVI o molto fortunati. Le tue affermazioni cozzano con la pubblicità dei corsi di self publsihing, secondo la quale invece si tratta di un business semplicissimo, redditizio per tutti e dove non è necessaria nessuna bravura o fortuna.
          Mi permetto altre due osservazioni, perché c’è in effetti qualcosa che mi irrita e che non ho nessun problema a spiegare: la prima è che questo tipo di vendita “stile americano” che si porta appresso una certa strafottenza filosofica, quella del “prometti qualunque cosa, mordi e fuggi, c’è il furbo e c’è il coglione, va così da sempre…”, la conosco bene. Andava di moda quando ero giovane io negli anni ’80 ed è ben rappresentata in un famoso film dell’epoca che si intitola “Il lupo di Wall Street”. Quello di cui sembra che i giovani italiani di bassa classe sociale non si siano accorti è che in USA questa tecnica deprimente si usa soltanto più per vendere diete dimagranti alle casalinghe oppresse, mentre loro sono convinti di avere scoperto l’uovo di colombo. Vi manca la prospettiva storica e non solo.
          Qui veniamo alla seconda obiezione che faccio con irritazione: se aveste la decenza ogni tanto di informarvi davvero su quel che blaterate ripetendo frasi vuote come mantra, scoprireste una cosa rivelatoria: il business dell’editoria è particolare. Può rendere (non 30.000 al mese, manco 3000), ma come per tutte le attività che hanno a che fare in qualche modo con una forma d’arte, ci vuole l’unica cosa che non potete vendere: talento e creatività.

          • Michele ha detto:

            Semplicemente: ho fatto un corso. Mi è piaciuto e l’ho trovato molto interessante. Una persona mi ha seguito e consigliato. Da parte mia ho messo il massimo dell’impegno. Arrivo da esperienze molto differenti dall’editoria, legate a contesti multinazionali (vivo all’estero da 21 anni), sempre fatto il dipendente. Oltre al mio lavoro, oggi, ho un account da “Self Publisher” dove vedo arrivare dai 2000 ai 2600$ netti. Detto sinceramente, io la truffa non l’ho vista…

          • Loredana de Michelis ha detto:

            E allora, come ho già anche risposto al signore che come nick ha “un self publisher da 180k l’anno” vorrei che mi spiegaste perché cercate articoli la cui keyword è: “come guadagnare col self publishing” e non scrivete voi invece, visto che vi occupate di scrittura, un articolo illuminante sullo stupefacente fenomeno di cui siete protagonisti. A proposito: questo articolo ha 90k visualizzazioni, dimostrabili.

  5. Giuseppe ha detto:

    Interessante riflessione su come evitare truffe. Ma nel contempo e in considerazione della tua preparazione sull’argomento ti chiedo quale è il metodo più giusto per poter scrivere e pubblicare un libro inerente la propria storia vissuta? Raccontare per esempio la propria esperienza di vita privata e professionale con molteplici risvolti…… ovviamente con contenuti ritenuti di interesse….. Grazie del consiglio

    • Loredana de Michelis ha detto:

      Intanto scriverlo. O pagare qualcuno per farselo scrivere. Poi le scelte sono molteplici: inviarlo a case editrici NON a pagamento e vedere se lo accettano. Se lo accettano, tutto fatto. Se non lo accettano significa che ritengono che non possa vendere: non hanno la sfera di cristallo, ma lavorano in questo ambiente da più tempo di te e la loro risposta (o non risposta) va tenuta in considerazione. Si può anche decidere di sottoporlo ai cosiddetti lettori Beta o a semplici lettori di un blog e sentire cosa ne pensano e poi decidere di conseguenza.

  6. Libero ha detto:

    In pratica per noi poveri sognatori con l’ambizione di vivere ( degnamente ) di scrittura e pubblicazione, non rimane che prendere quel briciolo di speranza e cambiare completamente indirizzo a quanto pare…… a meno che non si voglia scrivere per pura passione ma vivere di tutt’altro….

  7. franc esco ha detto:

    stavo pensando anche io di iscrivermi ma per un motivo…ho due amici che hanno fatto il corso ma non vendono su amazon bensì su altre piattaforme rivolte come dicevi tu sl al pubblico usa. Hanno tirato su 5000 euro lo scorso mese. Il meccanismo è probabilmente, anzi sicuramente quello che dici tu, quindi ora non so più che pensare:-)

  8. Anonimo ha detto:

    Dopo anni che leggo blog di presunti esperti di scrittura etc che vendono corsi di scrittura creativa, come fare questo come fare quest’altro…questo articolo conferma ancora di più i miei sentori, ossia che il self-publishing è un truffa legalizzata a danno di chi pensa che tutti possano pubblicare un libro, grazie a un marketing distorto e devastante. Quanti scritti autopbblicati hanno venduto in Italia e nel mondo? Basta farsi questa semplice domanda e qualche ricerca seria…non su Facebook. L’editoria non è in crisi ma anzi in ripresa, questo però non toglie che ci siano molti presunti scrittori o ancora troppo pochi lettori. Ci sono delle tecniche di scrittura narrativa è vero, la cosiddetta “cassetta degli attrezzi” ma si imparano leggendo libri e andando a scuola, andando a teatro, cinema, fruendo della vera arte letteraria. Non dai social network o molto raramente dai Blog, questo ne è un eccezione perché dice la verità. Io sto finendo ora di scrivere un romanzo, ne stamperò un po di copie per me, amici etc ma poi se non trovo un editore serio che me lo voglia pubblicare me ne farò una ragione. Mica ho fatto dei corsi per scrivere. Ho usato quella cosa che si chiama immaginazione. Se non ce l’avete e vi affidate a dei corsi o ancora peggio a degli scrittori ombra per scrivere un best-seller vi do io un consiglio, preso da Bukowsky NON FATELO.

  9. Angelo ha detto:

    Devo proprio ringraziarti,il tuo scritto mi ha confermato quel che pensavo,,,,troppo bello per essere vero. Stavo in effetti valutando la possibilità di buttarmici in questo mondo “miracoloso” magari anche disposto a correre dei rischi,ma tu mi hai davvero aperto gli occhi sui meccanismi nascosti e perversi che si celano dietro i soliti lustrini…o meglio specchietti per le solite allodole
    Secondo te, un semplice corso per imparare a scrivere ed eventualmente procedere poi all’autopubblicazione può avere una qualche utilità?

    • Loredana de Michelis ha detto:

      “Semplice corso” mi pare già un problema. Tra scrivere e saper scrivere un libro bello ce ne passa come tra saper fare il giro di do alla chitarra ed essere un musicista compositore. Certo, il talento fa la differenza in tutte le arti, ma se vuoi fare un corso iscriviti a una scuola di scrittura vera, ce ne sono parecchie in Italia. Almeno lì capisci se è davvero una cosa che fa per te. Ciao

  10. Anonimo ha detto:

    Incredibile , avevo pensato che la verità fosse questa e me lo hai confermato.

  11. venezia848 ha detto:

    del metodo doppio pdf cosa ci dici
    sono sempre degli elementi come queli di cui parli?

  12. Antonio ha detto:

    come fai a sapere esattamente ciò che è successo in america? e come fai a sapere esattamente che i ghost writer sono gli stessi mentori che vendono il corso?

    • Loredana de Michelis ha detto:

      Sapere cosa è successo negli Stati Uniti richiede solo la misteriosa skill di capire l’inglese a sufficienza da leggere gli articoli dei giornali. E leggerli, magari da qualche anno. Per la seconda domanda c’è una risposta simile alla prima: se non è da ieri che ti occupi di scrittura e ghostwriting, ma da anni, può capitare tu conosca il percorso lavorativo di certe persone che bazzicano l’ambiente. O che li trovi su Fivrr sotto pseudonimo che si propongono proprio come ghostwriters.

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