Natura morta con cagnolini
Abitavo a Londra, in un quartiere povero, in una casa con i pavimenti inclinati, in una stanza con la moquette ammuffita e la lampadina che improvvisamente si staccava dal soffitto cadendo al suolo.
La stanza non era neppure mia: l’avevo conquistata con uno stratagemma e l’avevo arredata con mobili trovati nella spazzatura, tutti bianchi.
Insomma, era una bella stanza e la finestra dava sul retro.
Sempre nei bidoni della spazzatura avevo anche trovato un vecchio calendario, le cui immagini, tutte di vasi di fiori, avevo ritagliato con grande concentrazione ricordando i tempi dell’asilo.
I muri irregolari della stanza si erano così arricchiti di piccole finestre fiorite, che affacciavano su mondi dove la vita era piena di cure aggraziate. Mi svegliavo la mattina nel mio antro da orco e cercavo subito i fiori con lo sguardo, contemplando, a volte anche per ore.
Fu così che un giorno d’inverno, dal mio punto d’osservazione sotto le coperte, mi accorsi di un fatto strano: i fiori del dipinto che stavo guardando erano in realtà teste di cagnolino, e persino la brocca dello sfondo sembrava avere le orecchie. Più guardavo e più cagnolini trovavo.
Ogni mattina, al mio risveglio, cercavo un cagnolino nuovo. Non ho mai capito esattamente quanti cagnolini siano realmente nascosti tra i fiori di questi quadri e quanti io ne abbia, col tempo, inventati per simpatia.
Quando alla fine lasciai la stanza, staccai il foglio dal muro, risoluta a scoprire il nome di colei che io avevo immaginato essere una famosa nobildonna inglese dei tempi passati, un po’ miope e con una certa passione per i piccoli misteri.
Il ritaglio però era privo di qualunque informazione, forse rimasta sulla parte di calendario che avevo buttato via. Staccai in fretta anche gli altri ritagli, ma erano tutti muti.
Ho portato questa riproduzione con me ovunque andassi, per tutti gli anni successivi. A volte la perdo, a volte la ritrovo negli scatoloni, un po’ più fragile e ingiallita, e mi soffermo a cercare altri cagnolini.
Non ho mai scoperto chi fosse l’autore del dipinto.
Altre case, altri mondi:
Gracchio dei Caraibi sei un bullo
Apparenze
La mia amica Edith Wharton e il Vizio della lettura
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Si. In cerchietto piccolo Yorkshire di fronte. Negli altri due cerchi cani di profilo, quello a sinistra ha anche la lingua fuori.
Cerca occhi e naso per primi. Poi trovi le orecchie.
Ciao, secondo me ce ne sono altri due appena sotto i due cerchietti di destra. 🙂