Amor Borghese

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3 risposte

  1. carola ha detto:

    Che dire finalmente a rigurado di questo argomento ho letto qualcosa di intelligente :-))

  2. Non lo so. Se l'altro è d'accordo forse non gli si toglie nulla. Forse si arricchisce davvero il rapporto. Ma credo che le coppie che sono d'accordo su questo (togliendo quelle patologiche, quelle che si limitano a non voler sapere cosa fa l'altro, e quelle in cui uno dei due fa buon viso a cattivo gioco) siano ancora meno dei matrimoni poligami secondo regola. La parità del trattamento degli amanti mi sembra impossibile: non avviene neanche da parte del genitore nei confronti di figli diversi.
    Credo che tutti desiderino essere il preferito, nella contesa di affetto e interesse.
    Però più che chiedersi cosa si toglie all'altro, che potrebbe essere banalmente l'intimità, il sentirsi amato e il potere esprimere il proprio amore senza titubanze e insicurezze, mi chiederei cosa si prende all'altro quando lo si tradisce: perchè il tradimento assurge a tale dignità solo se c'è qualcuno da tradire. Il personaggio di questo racconto, senza un "fidanzato", sarebbe una persona vacua e triste, che vive di incontri confusi e frenetici. L'avere una relazione ufficiale in questo caso permette protagonismo (carente o assente negli incontri occasionali dove chiunque è sostituibile), arroganze, intellettualismi zoppicanti, egocentrismi e giustificazioni (che sottendono un banale ma ben presente moralismo) Tutto questo grazie all'altro.
    La mia attenzione va a questo, più che alla tua domanda, perchè noto quanto sia comune che chi sta in coppia tradisca e si faccia scoprire, quasi lo volesse. Di quanto l'attività seduttiva allargata di molti aumenti proprio durante una relazione fissa.
    Basterebbe limitarsi ad essere single, oppure a tradire senza farsi scoprire e senza sentirsi in colpa, visto che non è qualcosa che si fa contro l'altro. Ma sembra che tutto ciò interessi poco. E' quindi la presenza dell'altro ad essere fondamentale. Insomma: meglio sentirsi in colpa nei confronti di qualcuno, ci si sente più importanti. Senza nessuno verso il quale porsi dei dubbi morali finisce che ci si sente solo vittime dell'immoralità altrui e questo fa sentire dei perdenti. Meglio mettere in crisi un rapporto con degli atteggiamenti provocatori e sventolati, che essere semplicemente scaricati dall'altro, magari per noia. Questa credo sia la preoccupazione più grande che muove tutta la scacchiera, nella sfida, un po' telenovelistica che tutti abbiamo imparato.

  3. Beta ha detto:

    Bello avere le idee chiare…. vero? 😉

    Io di base, razionalmente e relazionalmente, sarei d'accordo con il "non obbligo" ed il "problema altrui" se qualcosa non piace. Eppure uso il condizionale. Giusto perché qualche dubbio a forza di sentirmi ripetere il contrario finisce che mi viene. Cioè non è che ho dubbi rispetto alla critica che uno (non) faccia qualcosa contro l'altro, solo un dubbio finisce che mi viene riguardo al fatto che magari uno toglie qualcosa all'altro.

    E nel caso, cosa? Attenzioni, interesse? Per togliere questi aspetti basterebbe il lavoro e i tanti falsi miti odierni, non occorre l'amante. Ma l'amante cos'è che potrebbe togliere?

    Per rispondere, o meglio per proporre una ipotesi visto che scrivo utilizzando il condizionale, vorrei collegarmi al concetto di poligamia mussulmano. Un falso mito diffonde che un mussulmano può liberamente avere più mogli (chiaramente per quanto continuerò a scrivere di più mogli il concetto non cambia parlando di più mariti). Falso appunto perché, a parte i limiti numerici, non basta volerlo, il Corano prescrive una condizione essenziale: il marito deve potere garantire a tutte le mogli uguali condizioni. Uguali condizioni economiche pertanto ma soprattutto deve poterle soddisfarle tutte senza che l'elevato numero tolga ad esse lo stesso trattamento che avrebbero potuto ricevere in una monogamia….
    Punto niente affatto facile (e difatti tra chi segue seriamente la regola non sono molti a scegliere la poligamia).

    Ecco che in questa tradizione colgo un possibile spunto su cosa un amante potrebbe togliere all'altro. E forse per amore di onestà uno dovrebbe chiedersi: posso realmente garantire al mio compagno/a un trattamento degno e completo.

    Se la risposta è sì, direi che nessun motivo rimane per lamentarsi…
    Ma, solitamente, non nel parlo del tuo caso chiaramente, è sì??

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