Come scrivere un saggio in pochi step e diventare subito un benefattore dell’umanità
Questo è un corso unico nel suo genere e completamente gratuito, che ti porterà al successo in tempi brevissimi. La quantità di denaro che potrai ricavare da questa nuova attività sarà direttamente proporzionale alla tua faccia tosta e all’ingenuità dei tuoi lettori.
Ma passiamo alla pratica, che non siamo mica qui per pettinare le bambole 🙂 (Ho dimenticato di dirti, ma te ne accorgerai sicuramente, che questo sarà un corso divertentissimo e pieno di battute originali che ho appena inventato io. Quindi se non hai senso dell’umorismo e ti rattrapprisci per qualche parola volgare che spezza la tensione, vattene da qua! 🙂 )
COME SCRIVERE IL TUO SAGGIO
- Raccogli tutti i manuali divulgativi già pubblicati che trattano l’argomento di cui vuoi scrivere. Possibilmente non comprarli, trova copie pirata, fatteli prestare, che questi che scrivono libri con gli editori: a) se la tirano troppo b) sono degli esosi c) tu con l’internet ci sai fare e sei più furbo di loro.
- Scorri i libri velocemente ed estrapola le parti che ti colpiscono, che ti sembrano più ganze e/o comprensibili. Quelle che non capisci escludile dal tuo Saggio Illuminato oppure dille con parole tue. Per esempio, una frase come: “L’occhio ambliope, detto anche occhio pigro, ha difficoltà nel riconoscere stimoli visivi multipli e complessi a causa di una cattiva integrazione con altre vie di conduzione nervosa” potrebbe essere spiegata meglio così: “L’occhio ambliope è un occhio pigro che non vuole vedere per motivi psicologici, cioè dei traumi nell’infanzia. Ma si cura benissimo tappando l’altro occhio e obbligando sto pigrone a lavorare anche se lui non vuole :)”
- Metti insieme i pezzi dei libri altrui senza badare al fatto che sono scritti con stili diversi, che possono andare dal colloquiale al puramente tecnico: tanto poi tu stemperi con qualche battuta qua e là, che sei un creativo, e fai una bella macedonia per dummies.
- Al posto del tuo nome usa uno pseudonimo facile da ricordare, tipo sGrOpT, poi intitola il tuo libro con qualcosa di altisonante, tipo STRAVEDO! e come sottotitolo mettici: “Il migliore fascicolo sul miglioramento visivo esistente in Italia!“. Oppure: “Quello che hai in mano è un condensato del meglio della tecnologia attuale nel settore della vista!“.
Parole come “tecnologia”, “settore” e “migliore” sono fondamentali, anche se si sta parlando di ricette di cucina. La sintassi e la proprietà di linguaggio lasciali a quelle mezzeseghe con la laurea che si credono scrittori. Tanto tu farai un PDF che sarà distribuito in tutto il mondo. - MOLTO IMPORTANTE: la prima cosa che il tuo lettore dovrà capire bene, è che il saggio è TUO, e guai a lui se prova a copiarne anche una singola frase. Che con ‘sti copioni che c’è in giro non si può mai stare tranquilli. Metti un avviso sobrio, ma efficace, tipo:L’ultima frase, Cincischianti hotel irticano ancora ragguagli assolti 🙂 ha funzione segreta di rilevamento copiatura illegittima, ma anche di maledizione esoterica, capisciammè. Se il prezioso testo dovesse essere copiato da qualcuno che se ne attribuisce la paternità, questa frase speciale, letta al contrario, gli farà venire una brutta malattia. Ma sempre col sorriso, che tu sei una brava persona.
- Siccome molta gente non legge le prefazioni (manco tu, a dire il vero), per essere sicuro che il lettore capisca che non deve assolutamente copiare la roba scritta da altri che hai copiato tu, inserisci un nuovo avviso nel primo e secondo capitolo del tuo Libro:
- Un piccolo suggerimento: anche se è ovvio che stai scrivendo una cosa eccezionale e questa idea non era venuta in mente a nessuno, ricordati che lo fai per il bene dell’umanità nonostante il duro lavoro che hai dovuto svolgere. Sii perciò modesto e intitola il tuo primo vero capitolo: Cosa ho fatto di così tanto eccezionale.
Metti nei capitoli successivi qualcosa di motivante, che promette miracoli, in lettere maiuscole e con molti punti esclamativi. Fai un accenno al mistico e insinua qualche complotto contro le “tue” teorie, tanto per coinvolgere un pubblico più vasto possibile. Soprattutto, parti con qualche consiglio che non si era mai sentito, per stupire il lettore, come: Il libro alla giusta distanza. - Sii sintetico, che i veri lettori non sopportano quegli scrittori “lungoni e noiosi che si fa fatica a seguirli”. Tu, metti 18 capitoli in 12 pagine di PDF.
- La bibliografia conferisce sempre serietà a una pubblicazione. I fessi la mettono alla fine del libro, ma tu mettila all’inizio per maggiore credibilità. Quali libri citare? Quelli da cui hai copiato i pezzi che stai pubblicando a tuo nome, ovviamente. Tra esperti ci si cita generosamente, no? Provvedi in ogni caso a dissuadere i tuoi lettori dal leggere i testi originali, inserendo tra i primi capitoli un consiglio dato col cuore per la loro e la tua salute: “Non soffrite di ingordigia intellettuale”. Poi aggiungi prima della bibliografia un avviso tipo questo: .
- A questo punto lanciati nella ricomposizione creativa. Prendi pure, oltre ai testi, anche le immagini dei libri protetti da copyright. L’aspetto originale e creativo di un libro non sono le immagini, i concetti, e/o lo stile con cui sono espressi. Una battuta finale tua, su un testo che hai copiato, vale più di mille Dottor Zivago.
Per esempio, quello che segue è un brano del libro Preferisco Vederci Chiaro, di Loredana de Michelis, citato in bibliografia, appunto. Nota come le battute facciano una differenza fondamentale. (Gli asterischi indicano le corrispondenze nei due testi. Il primo è il testo originale, il secondo, in fotografia, quello “rielaborato”):Alexander Tecnique
” * La respirazione è strettamente legata alle emozioni: se ci fate caso, qualunque stato d’animo si riflette in un modo diverso di respirare. Siccome mente e corpo sono porte d’ingresso di una stessa casa, se le emozioni influiscono sul respiro, modificando il respiro si può influire sulle emozioni: provare per credere…
** 1 Assumente la posizione di riposo dell’Alexander Technique: sdraiatevi su un tappeto o un materassino rigido, flettendo le ginocchia e appoggiando le mani sulle anche, con i gomiti allargati che poggiano a terra. Chiedete a qualcuno di mettere sotto la vostra testa un numero di libri sufficiente a far sì che il vostro orecchio sia sulla stessa linea della clavicola e parallelo a terra. Controllate, toccando i muscoli del collo, che non vi siano tensioni.
*** 2 Potete limitarvi a stare in questa posizione per dieci o venti minuti, gonfiando l’addome invece del torace, quando respirate, ma senza esagerare. Per facilitare la coordinazione di questo movimento potete appoggiare un libro sul torace: vi ricorderà di non sollevarlo.
Oppure:
**** 3 Visualizzate la vostra colonna vertebrale come se fosse gonfiabile e allungabile, un settore per volta, su fino a un punto che è oltre la vostra testa. Espirate abbandonando il corpo verso il terreno, soprattutto le spalle.
***** Se state facendo l’esercizio correttamente, dopo pochi respiri sarà necessario spostare i libri che vi sorreggono la nuca, poiché il collo si è allungato. Possono essere necessari anche altri aggiustamenti: piedi, bacino. Se eseguite questo esercizio spesso, dopo qualche tempo è probabile che la vostra schiena si sia raddrizzata e che necessitiate di un numero inferiore di libri sotto la testa. Questa posizione consente di rilassare il collo e decomprime la colonna vertebrale, che si distende, grazie alla forza di gravità: la cura più dolce ed efficace, se fatta con costanza, per sciatica e mal di schiena. Se lo desiderate, prima dell’esercizio, potete misuravi in altezza per scoprire, dopo, di essere cresciuti di qualche centimetro e di avere la vita più sottile, almeno per un po’.”Ad accompagnare il brano sopracitato c’è un’immagine: prendi pure anche quella. Ricopia il testo, magari con qualche errore, così è più genuino. Non è plagio, guarda bene la battuta iniziale e finale: questa è creatività!
- Spamma la tua Opera più che puoi, fino a quando qualche lettore inconsapevole scrive a uno degli autori da cui hai copiato, e gli dice di aggiornarsi, perché il Vero Verbo è nel tuo PDF.
- Sappi che in tutta questa attività hai pure una chance, e cioè che l’autore non abbia voglia di leggere il tuo Libro e non rilevi la corrispondenza con i suoi testi. Questa chance però diminuisce se usi anche le stesse immagini del libro originale.
- Tieni presente che alcuni autori di libri senza faccine che ridono potrebbero contattarti, accusandoti di plagio e chiedendoti i danni. Dovrebbero ringraziarti per averli citati nella bibliografia e invece si incazzano, dimostrando così di essere dalla parte del torto. Tu mantieni la calma, che il successo purtroppo attira sempre della gentucola che cerca di morderti il calzino. Puoi rivolgerti a un avvocato che scriva una lettera (meglio, anche in questo caso, affidarsi agli scritti degli altri) a titolo preventivo di non si sa cosa. Quello che funziona di più, però, è il pubblico sfogo vibrante su Facebook, nel quale dichiarerai che tu sei una persona troppo per bene per abbassarti a denunciarli, ma ne avresti tutti i motivi. Sorvolerai, ovviamente per raffinatezza, sul fatto che sei già stato denunciato tu.
Nel caso qualche autore psicopatico insista a perseguitarti dando chiara prova d’invidia, farai sempre in tempo a pubblicare un aggiornamento del tuo Saggio, al quale avrai apportato delle modifiche creative e giuridicamente inoppugnabili, come l’aver eliminato i congiuntivi. - Arricchisci il tuo saggio con ringraziamenti al tuo agente delle pompe funebri, all’equipe di ricercatori dell’Università della Kamchatka, al tuo Google Research Copy Manager, alla tua ex ragazza e a tua cugina che ti ha corretto gli errori.
- Se hai un conoscente con un titolo di studio, coinvolgilo a sua insaputa in un illecito facendogli scrivere la prefazione al TUO Libro. Poi aggiungi al sottotitolo, in grande: “Con la prefazione del Dottor …e dell’esimio Cavalier…”
- Importante: non dimenticare MAI di infarcire il Libro di molteplici citazioni, attribuite possibilmente all’autore sbagliato. Le citazioni, conferiscono dignità!Soprattutto quando la vita che vendi, e da più di 10 anni, è quella di qualcun altro.
Un altro caso di singolare somiglianza tra due libri si trova descritto QUI.