Depressione dopo un intervento chirurgico
Esiste una forma di disagio emotivo prolungato, simile alla depressione, che colpisce alcune persone dopo un intervento chirurgico, in particolare dopo lunghi interventi di chirurgia toracica e addominale.
Si tratta di qualcosa di diverso dal delirium post operatorio, uno stato confusionale abbastanza comune tra le persone più anziane che subiscono un’anestesia. In questo caso i pazienti stanno apparentemente bene dopo l’operazione, e spesso appaiono di buon umore. Il problema insorge più tardi.
La casistica sembra oramai evidente, ma la ricerca delle cause per il momento non ha portato a nulla di conclusivo e in molti contesti il fenomeno è ancora affrontato con superficialità: probabilmente il paziente era già depresso prima, magari proprio a causa della sua malattia… è normale che uno si senta un po’ giù dopo un’operazione… lo stravolgimento delle abitudini quotidiane… si è sempre un po’ storditi dopo una lunga anestesia, etc.
Alcuni medici, in questi casi, amano arricchire le diagnosi con un termine che va bene per tutte le stagioni: latente. Nel caso il paziente insista a sostenere di non essere mai stato depresso prima, c’è sempre la possibilità che la depressione fosse latente.
In medicina, questo è un termine che si usa per descrivere una malattia i cui agenti sono presenti ed effettivamente rilevabili, ma i cui sintomi sono al momento assenti. In ambito psicologico tutto questo è difficilmente applicabile, poiché una diagnosi si fa quasi ed esclusivamente sui sintomi. Se questi sono assenti, vi è raramente la possibilità di certificare un disturbo. Se non fosse così, il rischio diventerebbe la diagnosi dialettica e qualunquista, e a quel punto si potrebbe anche liquidare un ansioso affermando che possiede comunque una componente di serenità latente: non ci sono segni evidenti, ma chissà.
Studi americani associano la “depressione post operatoria” al disturbo post traumatico di chi si trova coinvolto in tragedie come terremoti o guerre, o che ha subito un abuso psicologico prolungato. Sembra che questi eventi possano modificare alcuni equilibri fisiologici, che si manifestano poi con comportamenti quali ansia, tristezza e paure immotivate, anche e soprattutto quando il “pericolo” è passato. Nel cercare una causa, gli studiosi americani hanno tentato di verificare se questo potesse dipendere da un’anestesia mal calibrata, che lasciava il paziente in qualche modo vagamente cosciente del trauma che il suo corpo stava subendo.
Sono stati fatti migliaia di elettroencefalogrammi durante gli interventi di chirurgia maggiore, per verificare lo stato di reattività cerebrale del paziente sotto anestesia, ma non si è riusciti con questo mezzo a trovare correlazioni che potessero consentire la formulazione di una teoria.
Di fatto non si sa molto su quale parte del cervello umano sia consapevole e in che modo, nonostante l’anestesia, del grave stato di pericolo che il corpo sta correndo durante un’operazione e dell’invasione brutale che subisce. Ancora meno studi sono stati fatti sull’effetto fisiologico della veloce soppressione, attraverso l’anestesia, di un’emozione di forte paura che la maggior parte dei pazienti prova prima di entrare in sala operatoria. I numerosi meccanismi di allarme che il cervello attiva sono (tutti?) interrotti all’improvviso dal farmaco anestetizzante.
Alcuni ricercatori hanno provato a somministrare ai pazienti alte dosi di vitamina B, quella che sarebbe consumata drasticamente negli eventi altamente stressanti. Neppure questo sembra però avere fatto una differenza.
Come psicoterapeuta mi è capitato di seguire alcuni di casi di “depressione post intervento chirurgico”. Sebbene la casistica da me osservata sia minima, vorrei condividere alcune riflessioni.
La letteratura dice che la tipica depressione post operatoria, più volte osservata, inizia spesso con una fase di euforia subito dopo l’operazione, mentre la fase depressiva si instaura di solito dopo che il paziente è tornato a casa, ed è caratterizzata da fragilità emotiva, pianti frequenti, sensazione di non essere voluti o accettati. Il paziente risulta ipersensibile a ogni stimolo. I sintomi sembrano più simili a quelli di una depressione melanconica che a quelli del disturbo post traumatico, ove si trovano anche marcata irritabilità e sbalzi d’umore.
Quando un terapeuta si occupa di un caso di depressione che pare essere in atto da tempo, oltre a rilevare gli eventuali sintomi attivi del disturbo, che possono essere molteplici, va in cerca dei “meccanismi di difesa” che il paziente depresso mette in atto nel tempo, per mitigare la sofferenza.
Posso dire che nei casi di depressione post operatoria da me osservati, tali meccanismi difensivi risultavano completamente assenti e pertanto ritengo che non si trattasse di depressioni che esistevano già in precedenza.
In una depressione di origine nevrotica, i sintomi si accentuano in certe situazioni o con un certo tipo di accadimenti. Vi è anche spesso una forma di ripetitività ciclica nell’andamento dell’umore, fatta di alti e bassi, che non ho rilevato nei casi di depressione post operatoria.
Il processo di guarigione di queste due forme di disturbo dell’umore mi è parso anch’esso non sovrapponibile. Nel caso di una depressione, sia essa endogena o reattiva, i miglioramenti sono intermittenti e si devono valutare su una media fatta di progressi e ricadute molto dolorose.
Il miglioramento delle depressioni post operatorie da me osservate, invece, è sempre stato graduale e costante.
In tutti i casi il disturbo si è risolto in circa un anno, e ho sempre avuto la sensazione che questi pazienti tendessero a migliorare in modo spontaneo. La psicoterapia era vissuta come un momento di appoggio e di rassicurazione, ma tutto sembrava accadere indipendentemente dal mio intervento.
Alla luce di queste osservazioni, la depressione post operatoria mi pare più simile a quella post partum, e originata da squilibri fisiologici che tendono a riequilibrarsi da soli, anche se con una certa lentezza.
Dal punto di vista dell’intervento psicologico, sia che si associ questo disturbo dell’umore alla depressione reattiva o al disturbo post traumatico, rimane l’assenza di un evento concreto da ricordare e da elaborare.
Resta aperta la questione dell’uso di farmaci antidepressivi, che potrebbero non aiutare e forse persino rallentare, in questo caso, il recupero. Solitamente il paziente reduce da una prolungata operazione chirurgica assume già una certa quantità di farmaci. Aggiungerne altri di dubbia utilità, e che potrebbero causare sintomi fisici in grado di confondere il quadro clinico, deve essere valutato attentamente dal medico curante.
Colloqui sereni e costanti con un terapeuta, che accoglie e si dispone ad ascoltare, sembrano la soluzione migliore per affrontare il periodo difficile.
Un’ultima osservazione – che come le precedenti va considerata tenendo presente il ridotto numero di casi da me seguito – riguarda l’improvvisa accelerazione del deterioramento delle abilità cognitive del paziente, che oltre ai sintomi depressivi, spesso manifesta un lieve senso di confusione, scarsa memoria e scarsa capacità di concentrazione. Il fenomeno non va confuso con il Delirium, che ha durata di poche ore o pochi giorni. Nei casi a cui mi riferisco io, il decadimento cognitivo sembra più leggero ma più prolungato nel tempo, arrivando a sembrare definitivo nei soggetti più anziani.
Un deterioramento cognitivo improvviso, anche lieve, è spesso associato a disturbi dell’umore, e potrebbe presentare sintomi simili alla depressione. Osservazioni più precise e tempestive in questo ambito, testando per esempio le abilità cognitive del paziente prima e dopo l’operazione, potrebbero essere utili per l’arricchimento delle ipotesi su questo fenomeno attualmente poco studiato, e consentire lo sviluppo di piani terapeutici mirati.
Uno studio americano è riportato qui, in lingua inglese: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0140673601068039
- Aggiornamento 15/09/2020: questo articolo è letto tutt’ora da molte persone, che spesso mi scrivono raccontando la loro esperienza. Da questo piccolo archivio di testimonianze, estremamente prezioso, stanno emergendo alcuni aspetti, che sembrano piuttosto frequenti e che voglio commentare.
Molte persone si sono rivolte ai medici curanti lamentando un cambiamento dell’umore e si sono sentite rispondere che è normale sentirsi “scombussolati” dopo un intervento, specie se importante. Questo sembra ragionevole, se lo scombussolamento dura per un tempo limitato. Se invece il medico ritiene che l’alterazione dell’umore sia da considerarsi normale anche a distanza di mesi dall’operazione, e anche a salute fisica recuperata, sarebbe corretto che si avvisasse il paziente prima dell’operazione di questa eventualità.
Come già scritto però, non mi risulta letteratura specifica a questo proposito e a quel che ne so io un’alterazione dell’umore a più di un mese di distanza da un intervento riuscito non dovrebbe essere liquidata con leggerezza e andrebbe monitorata.
In molti casi e solo dopo ripetute richieste di aiuto, ad alcuni pazienti sono stati prescritti sedativi o antidepressivi, o entrambi, senza una previa diagnosi chiara. A anche questo mi sembra poco professionale.
Da parte mia ribadisco l’utilità di un sostegno psicologico basato su colloqui che aiutino a inquadrare la situazione, in particolare se il disturbo dell’umore non era presente prima dell’intervento. Chi vuole contattarmi può farlo scrivendo a loridemi@gmail.com i colloqui con me durano 50 minuti e si svolgono da remoto su appuntamento.
Chiunque voglia contribuire raccontando la propria esperienza, può commentare questo post o scrivermi, anche anonimamente, avendo cura di specificare: tipo di operazione subita e descrizione il più accurata possibile degli stati emotivi percepiti successivamente, in ordine temporale, assieme alla terapia eventualmente assunta per curarli.
Buona sera.ho subito un intervento di emilectomia sinistra il 22luglio 2023.dopo venti gg si presentano dolori lancinanti all’altezza dello stomaco nuovo ricovero nuovo intervento erano subentrate delle aderenze.tutto ciò raccontato in modo succinto .ho sofferto molto.ho perso 10kg.
Ho subito un intervento al gomito dopo una caduta che ha riportato una frattura scomposta. Niente gesso e attesa di 15 gg prima di fare intervento in anestesia totale ( scelta che ho appreso pochi secondi prima dell operazione) e mi sono stati inserire 3 fili di k per ricomporre l osso. A parte la forte ansia pre operatoria subito dopo il risveglio ho avuto un forte tremore non dovuto al Freddie ma penso ad una scarica di adrenalina e questo mi ha reso iperattiva e molto agitata durante il ricovero. Per una decina di giorni pre e post intervento ho dovuto sospendere il leggero antidepressivo che assumo ( prescritto dal mio psichiatra) . Non soffro di depressione ma tornata a casa ho passato giorni difficile emotivamente, perdere coscienza e controllo del mio corpo mi ha provocato forte ansia, pianti, scatto di rabbia e un malessere intenso , oltre a disturbi del sonno e carenza di appetito. Dopo in paio di settimane e’ arrivata una stanchezza fisica r mentale xhe mi ha spaventata, difficolta’ di concentrazione, rimuginio, senso di affaticamento nella concenteazipne e quindi senso di inutilita’ oltre che di scared autonomia anche nelle mansioni piu semplici. Ho avuto diversi colloquio con il mio psichiatra e la psicologa e se non fosse per loro sarei crollata. Tutto questo pet dire che e’ fondamentale un sostegno psicologico per affrontare qualsiasi intervento, prima e soprattutto dopo. Spero la mia esperienza possa aiutare qualcuno
Salve, leggendo l’articolo e i commenti mi sono un po’ rasserenato (per così dire) perché non sto impazzendo, cioè non sono l’unica! A marzo ho avuto un incidente automobilistico, sono stata sbalzata fuori dalla macchina, diverse sono state le ossa fratturate, compreso le vertebre cervicali e cranio…. Io sono miracolata, me lo dicono tutti, perché sono viva e non sto su una sedia a rotelle! Sono grata a Dio e a chiunque abbia pregato per me! Non ho nessun ricordo per tutta quella settimana anche se non sono stata in coma, ho rimosso anche il giorno stesso anche prima aver avuto l’incidente. La riabilitazione è stata, anzi è dura! Sono contenta di essere autosufficiente anche se con piccoli limiti… Allora perché piango di punto in bianco, sono insoddisfatta, non ho voglia di uscire e sono perennemente triste? Prima sprizzavo gioia da tutti i pori. Davanti gli altri continuo a sorridere e dico che sto bene ma dentro sono morta!
Avevo 25 anni quando dopo un mese dall’intervento di deviazione per setto nasale io cominciai ad addormentarmi alle 6 del mattino senza un perché. Dopo 2 mesi ero di mal umore. Nel giro di 6 mesi ero caduta in depressione. Le sedute dalla psicologa mi facevano star male perché si incominciava a scavare per trovare un motivo. Io prima dell’intervento ero molto forte di carattere poi chi mi conosceva bene mi vedeva che non ero quella di prima. La cosa più fastidiosa era non aver una risposta al perché dopo l’intervento ero così. Ho dovuto lasciare il lavoro e la casa per andare a vivere con i miei. Ho preso un alunga pausa e poi mi sono ripresa. Ho fatto un corso che ho sempre desiderato ma anche con l’amore della mia famiglia sono guarita. Dopo 5 anni ho fatto una laparoscopia…grazie al mio compagno che mi è stato accanto non sono ricaduta ma avevo dei bei attacchi di panico 4..5 al giorno e non dormivo la notte. Ho capito che era l’anestesia che mi faceva questo.
Buongiorno dott.ssa, sono una ragazza di 32 anni che l’ anno scorso ha subito in intervento chirurgico al fegato per l ‘asportazione di un fibroma di 9 cm. L’ operazione inizialmente prevedeva un intervento in laparoscopia, ma la situazione per i chirurghi si è presenta più difficile del previsto. L’ intervento è durato circa 8 ore e mi sono svegliata con un taglio sull ‘addome molto grande( circa 50 punti).
Può immaginare il mio stato d’ animo una volta sveglia…vedere un taglio simile mi ha fatto sentire così vulnerabile e fragile, oltre a percepire quasi quel senso di invasione nel mio corpo. Il decorso è stato ovviamente molto lungo e difficile: sbalzi di umore, irrascibilità, pianto frequento e senso di inadeguatezza per non parlare poi di quella sensazione continua di negatività di cui mi ero circondata. Dopo una leggera ripresa, la vita mi ha rimesso a dura prova! Pochi giorni fa infatti sono stata operata per asportare 3 fibromi uterini (il più grande di 10 cm) con taglio cesareo. La paura è stata più grande ancora! Paura di svegliarmi e ritrovarmi di nuovo sconvolta da un taglio che non avevo previsto, paura di un decorso post- operatorio doloroso e nuovamente traumatico, paura che l’ ‘ intervento avrebbe potuto togliermi per sempre la possibilità di diventare madre. Fortunatamente è andato tutto bene e per questo non smetterò mai di ringraziare tutta la categoria dei chirurghi, sono degli angeli vestiti di un camice asettico ma profondamente generosi e amorevoli.
Come la scorsa volta, mi rendo conto che il mio umore è sottozero, i pianti sempre frequenti e continui e soprattutto vivo nella paura che presto qualcos’ altro di negativo si presenterà nella mia vita. Vorrei tornare a vivere nella positività, pensando che la vita ha da offrirmi tante cose belle, tornare a sorridere come ho sempre fatto prima di queste due sofferte esperienze, tornare a ballare al ritmo della mia musica latina e tornare a fantasticare come una bambina gioiosa di vivere.
La ringrazio, anche solo per lo sfogo.
Ho tutta la mia famiglia vicino e il mio compagno, ma con loro non riesco molto a parlare, probabilmente perché ho paura di caricarli troppo di un dolore che li farebbe star male.
Ancora grazie dott.ssa!
Veronica buongiorno, intanto mi dispiace per tutto questo tribolare e le auguro di riprendersi prestissimo. Mentre è in convalescenza scelga con attenzione qualcosa che le piacerebbe imparare e si dedichi ad apprendere. Di solito aiuta.
salve dottore sono un medico
volevo chiederle se nella sua esperienza le è mai capitato che un paziente abbia, ciclicamente negli anni, in corrispondenza del mese di una operazione per l’asportazione di un meningioma, dei problemi di tipo psicologico. Mia moglie fu operata nell’ottobre del 1988 appunto per un meningiona. Ora ho notato che negli anni successivi sempre nel mese di ottobre presenta dei problimi di ansiz depresssione molta irritabilità. Ho cominciato a sospettare che il sistema limdico, in questo periodo abbia una situazione di allarme avendo in memoria quello che è accaduto. Ho cercato nella letteratura qualche indizio ma non ho trovato nulla. Se Lei ha avuto esperienza la pregherei di darmi un feedback o se ha riferimenti bibliografici di inviarmeli. La ringrazio
Salve, non c’è letteratura attendibile su fatti simili che mi risulti. Oltre allo spiacevole ricordo su cui sua moglie potrebbe tendere ad indugiare all’approssimarsi “dell’anniversario”, ad ottobre inizia anche l’autunno e la luce naturale cala considerevolmente. C’è letteratura sulla sindrome depressiva ciclica autunnale, detta SAD, legata appunto a questo fenomeno https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/seasonal-affective-disorder/symptoms-causes/syc-20364651 . Forse andrebbe fatta una ricerca su l’eventuale rapporto tra il post brain surgery e questo tipo di disturbo. In inglese: si tratta di casi sporadici e quindi è più facile che ci sia qualcosa in quella lingua. Il consiglio rimane sempre lo stesso: terapia psicologica mirata a imparare a gestire la situazione, soprattutto se il fenomeno è limitato a un periodo specifico. I miei migliori auguri.
Salve , nel mese di giugno ho subito una laparoscopia avevo la presenza di un fibroma che andava eliminato ,tutto è andato bene , mi hanno fatto l’ anestesia totale al risveglio e il giorno dopo ero euforica poi la notte non riuscivo a prendere sonno , quando sono rientrata a casa ero tranquilla ma dopo una settimana ho iniziato ad essere nervosa e stressata ora passo da momenti sereni a momenti di piccole ansie , secondo lei può essere determinanto dall’ anestesia ?o dal fatto che l intervento mi ha stravolto in quanto tutto è avvenuto velocemente? In più sento al braccio dx una sensazione di addormentamento il medico mi aveva detto che era normale ma ormai è passato quasi 1 mese.
Salve io tre mesi fà ho subito un intervento al setto, da lì è iniziata una forte insonni con una forte ansia durante il giorno, ora L ansia è passata però è rimasta L insonnia. Inoltre mo sento diverso da prima senso di vertigini po a concentrazione. Come se nulla a senso.
dopo intervento chirurgico con 4 BY-Pass coronarico, totale mancanza di appetito, perdita del gusto e rifiuto all’ingoio, solo piccoli quantitativi
Salve , 8 mesi fa ho fatto un trapianto di capelli andato male, nella zona donatrice mi hanno svuotato tutto, nella zona frontale sono cresciuti pochi e niente , con attaccatura alta . Diciamo che è andata tutto al contrario di cone avrei voluto che andasse. Sono sempre triste e in depressione da mesi, non ho piu appetito,mi sto lasciando andare e trascurando, esco poco e mi sto isolando. Penso alla morte, al suicidio , però ho paura di farlo ancora me ne pento…. Però mi senti davvero buttato a terra d umore, il pensiero spesso va li, a mettere fine a tutto così non soffro più. Dimenticavo nel 2013 mi hanno diagnosticato anche una malattia agli occhi , cheratocono si chiama una malattia rara , vedo male sopratutto da un occhio e questo mi fa anche stare triste . Secondo lei cosa posso fare per curarmi ?
Salve Mauro, per curarsi deve individuare un bravo professionista, come farebbe in altre situazioni. Per quanto riguarda il cheratocono so che ci sono oculisti che se ne interessano in modo specifico, mentre per il problema legato al suo umore occorre individuare uno psicoterapeuta/psichiatra nel quale lei può riporre la sua fiducia. Non ha senso continuare a soffrire così nella misura in cui potrebbe esserci una soluzione. Potrebbero volerci alcuni tentativi per trovare il professionista giusto in entrambi i casi, ma ne vale sicuramente la pena. Non abbia timore a chiedere e informarsi, a partire dal suo medico di base.
L unica cura sarebbe quella di accettarsi per ciò che si è, non riusciamo più a farlo, vorremmo essere tutti belli e perfetti, colpa anche i modelli che questa società ci propina . Ti comprendo tanto.
Un’altra testimonianza, che pubblico su richiesta: “… sono la compagna di un uomo di 61 anni che ha subito un mese fa un doppio Intervento per aneurisma toraco addominale. Le anestesie subite nel giro di 4 giorni sono durate in media, la prima volta sei ore, la seconda volta circa tre ore.
Chirurgicamente gli interventi sono riusciti, adesso c’è il recupero a casa.
La cosa strana che sta succedendo è che lui è totalmente cambiato, con l’umore. È triste, non ha voglia di alzarsi e uscire, inappetenza. Mai stato così.. sinceramente..
Io le scrivo non per avere una soluzione alla nostra situazione che probabilmente supereremo insieme.. ma per fornire notizie per la sua ricerca.. e perché no.. per aiutare anche noi che stiamo vicine ai nostri cari che subiscono questi traumi senza però avere un appoggio ospedaliero da questo punto di vista..
Scusi lo sfogo e grazie per avermi letto
Saluti”
Le scrivo in merito a mia madre 70 anni operata protesi totale al ginocchio dopo tre mesi dall’intervento ha male donfiore e fatica la ripresa motoria, nonostante i medici le dicano che l’intervento e perfettamente riuscito e che per loro va tutto bene. Prima era questione di vedere miglioramento dopo almeno un mese poi due tre adesdo quattro mesi…. ogni volta spostano il paletto piu avanti…. mia madre ora si rifiuta di continuare ad essere seguita, dopo mille tentativi di terapie diversi , non ne vuole sapere piu! E molto nervosa e depressa! Oltre che al dolore fisico si sente esausta, tre anni fa e’ stata molto tempo immobile per una frattura ad una vertebra in seguito a un incidente, prima ancora una lunga degenza per tumore utero , tutti questi episodi oltre anche una grave colite ulcerosa diagnosticata lanno scorso l’hanno portata ad una forma di esasperazione preoccupante, mio padre vorrebbe aiutarla preoccupato anche lui del suo stato continua ad assillarla portandola dai medeci… ma ora non ne vuole sapere piu!!! Come possiamo comportarci per poterla rasserenare? Ci sono comportamenti che sarebbe meglio evitare e cosa sarebbe meglio fare per alleviarle questo stato? Certo che uno specialista sarebbe la soluzione ideale, ma di certo proporle adesso una ‘aiuto di questo tipo sarebbe di certo respnta e anzi sarebbe peggio . Potrebbe aiutarci a come possiamo comportarci ? Scusi se sono stata prolussa maquesto per farle un po il quadro…. grazie per l’eventuale aiuto….
Salve, è sempre molto difficile dare consigli che non siano frasi banali quando si conosce la situazione solo marginalmente. Se la condizione medica lo consente, forse sarebbe meglio concedere a sua madre una pausa e distrarla, fornendole nuovi interessi e motivazioni. Ma so che è difficile anche questo.
Buonasera, scrivo per il mio papa’ di anni 75. Il 12 dicembre 2018 ha subito un intervento di cistectomia, nefrectomia, uretectomia e prostatectomia, causa onocologia, che ha affrontato con relativa decisione. Vi e’ stata anche complicanza con intervento d’urgenza e ritorno in sala di rianimazione, trasfusioni etc. In ospedale sembrava solo debole, ma non dava certo l’idea di essere depresso o di avere perso funzioni vitali o lucidita’. Il rientro domestico e’ stato complicato da insonnia , pesante inappetenza e difficolta’ nel recuperare l’autonomia, di talche’ si e’ optato per il soggiorno in un centro di riabilitazione (lui concorde). Qui e’ ancora peggiorato ed in specie si e’ aggravata l’inappetenza (solo gelati e merendine) e- su un carattere gia’ “spigoloso” – sono intervenute chiusura e un atteggiamento di pianto ovvero di stizza quando non viene accontentato immediatamente. La cosa viene liquidata come capriccio mentre la mia impressione e’ che sia fortemente stressato dall’evento e che abbia elaborato una personale visione della realta’ in termini difensivi (non mi fido di nessuno, nemmeno dei miei figli, e faccio solo quel che dico io). Vorrei quindi farlo seguire da uno psicologo. Cosa pensa di questi brevi cenni?
Salve, mi dispiace per suo papà. Spero che accetti di essere aiutato, immagino che a quell’età e in quello stato di umore non sarà semplice. Sarebbe utile che partecipasse a qualche attività che lo interessi e che gli consenta di apprendere cose nuove.
buongiorno, io sono stata operata nel 2016 di colecistectomia ma durante l’intervento per errore mi è stato tagliato un pezzeto di intestino senza che nessuno se ne accorgesse. Dopo 3 giorni ero in peritonite con un inizio di pancreatite e sono stata rioperata d’urgenza. Entro spaventata in sala operatoria con dolori terribili e ne esco con un taglio verticale su tutto l’addome. Il dolore è tale che non riesco a respirare e finisco in terapia intensiva per ipossia. Lì ho allucinazioni e terapie del dolore anche importanti vista la mia situazione.Quando torno a casa ero euforica per essere sopravvissuta. È durato alcuni mesi, poi gradualmente ho avuto un pò di depressione strisciante anche per gli strascichi degli interventi che hanno avuto un impatto fortissimo sulla mia vita. Operata nuovamente a febbraio scorso per una plastica ricostruttiva inizio di nuovo ad avere umore depresso, pensieri suicidari e intrusivi soprattutto la mattina, senso di inutilità e fallimento, isolamento. Ora sto pensando di fare una visita psichiatrica ma ho paura che l’impatto devastante di quell’intervento venga minimizzato, anche in considerazione del fatto che in gioventù ho sofferto di depressione maggiore (e ho una tiroidite di hashimoto)
In un caso come il suo sarà molto difficile determinare le cause di un disturbo dell’umore, ma non è importante: l’essenziale è che si trovi una giusta cura.
Inserisco questo commento, arrivatomi via mail, come da richiesta:
Qualche anno fa a 45 anni mi hanno operata per un attacco di appendicite.tutto bene,per il dolore mi hanno dato morfina. Dopo tre giorni ero a casa,dopo 7 giorni al lavoro.stavo bene,poi un giorno vado al bar prendo un caffè e mi incomincia una strana sensazione che attribuisco alla caffeina,invece da quel giorno comincio a star male.Ansia,paura di uscire,e nessuna voglia di vedere gente e parlare(avevo un negozio).il medico dice che sono forse stanca e un po’ depressa, mi da xanax e vitamine.lo xanax mi fa peggio.vado dallo psichiatra dicendo che non sono depressa,io voglio lavorare,mi piace, non ho problemi,adoro andare a cena fuori ma è come se mi fosse andato in tilt qualcosa.Chiedo se ci può entrare l anestesia perché i problemi sono incominciati.dopo l intervento.Preciso che non ho mai sofferto di depressione né mai avuto attacchi di panico ,paure,mai. Mi sentivo prigioniera di una condizione che non mi apparteneva.cmq il medico mi da il Laroxil poche gocce al giorno.mi calmarono un po’ lo stato ansioso,ma ci sono voluti mesi x star meglio,mesi nei quali ho continuato a fare la mia vita,ma con sofferenza.poi mi è sembrato che un giorno così come è cominciato, tutto sia finito. In questi anni ho avuto disgrazie in famiglia ,problemi di salute, di lavoro, ma nulla mi ha fatto star male come in quel periodo. Mai avuto depressione.Ecco perché dopo anni cerco ancora un nesso,che nessuno capisce , tra l operazione e lo stato depressivo,ed è per questo che ho letto questo interassante articolo che finalmente mi da ragione. Leggendo i sintomi del disturbo post traumatico da stress posso dire che avevo sintomi simili.per cui penso che la teoria del fisico che subisce lo stress dell intervento potrebbe essere valida.Spero la mia testimonianza sia d aiuto.un saluto Paola.
Salve e grazie per l’articolo così ben scritto e utile. Io soffro di depressione cronica, ho provato tutti i farmaci e mi hanno solo fatto stare peggio. Per disperazione sono arrivata a un integratore, che forse mi illudo, forse è placebo, non lo so, ma mi fa stare stabilmente meglio da 2 anni e se lo interrompo sto subito peggio. Non so se possa funzionare anche con altri, è un prodotto estero che però si trova su internet ed è a forte concentrazione di Rhodiola, Ginseng ed Eleuterocco in pastiglie. Non dico il nome del prodotto per non sembrare che faccio pubblicità. Alla fine, dopo aver letto tutto quello che potevo sono arrivata alla conclusione che ho un’alterazione di alcuni ormoni, come il cortisolo, e questo integratore forse mi aiuta a regolarli. Però non so se è la stessa depressione di cui parla lei in questo articolo, che mi sembra molto specifica. Io ne ho una che al mattino sono uno straccio e mi sento come un peso nella testa e tristissima e che scompare improvvisamente tra le 5 e le 7 di sera, per poi ricominciare identico il giorno dopo. Spero di essere stata utile.
Pubblico, come da richiesta, la testimonianza di M.:
Buongiorno, sono una donna di anni 60. Volevo descriverLe la mia esperienza. Premetto che nella mia vita ho avuto parecchi lutti: nata dopo 5 mesi dalla morte di mio padre. Sorella morta a 54 anni di aneurisma cerebrale. Mamma morta a 92 anni dopo un percorso lungo e travagliato,di cui negli ultimi 5 anni totalmente a mio carico giorno e notte. Dopo vent’anni di controlli il mio ginecologo mi informa che un fibroma sta crescendo e senza delicatezza mi invia in ospedale per un’isterectomia totale. Quindi senza avvisarmi mi ritrovo con già un appuntamento prefissato. Un anno di incertezze, preoccupazioni e dubbi sulla intervento. Dopo vari ginecologi decido di fare l’operazione. Mi sentivo anche pronta e tranquilla (forse solo superficialmente) e comunque senza nessun appoggio psicologico significativo. L’operazione è andata bene, tutto negativo. La ripresa è stata difficile, pressione bassa sbandamenti ecc. Dopo due mesi esatti un attacco di panico molto forte. Siccome non l’ho riconosciuto ho fatto tutti gli esami del caso. Negativi. A farla breve 6 mesi di ansia molto forte e poco tempo di depressione con assunzione di psicofarmaci. Da marzo ho ripreso la mia vita lavorativa ma questo intervento mi ha molto cambiata. La ringrazio per avermi dato l opportunità di condividere la mia esperienza.
Salve,
sono uscita domenica dall’ospedale
ho subito un intervento neurochiurgo alla testa,avevo un aneurisma cerebrale non rotto.
Intervento delicato,il primo per me ,ora mi sento a parte i postumi dell’intervento,leggermente confusa,non riesco ancora a rendermi conto di quanto accaduto,piango,e come se dovessi crollare emotivamente da un momento all’altro,la confusione mi spaventa ed ho come la sensazione di non riuscire a spiegare come mi sento quando mi chiedono come stai.
Salve, mi dispiace, spero che passi assieme ai postumi dell’operazione. Se questo non dovesse accadere non abbia paura e si faccia aiutare. Auguri
Salve,
Anch’io ho subito due interventi alla testa. Il primo, un anno fa, per una lesione cistica al cervello, vicina al linguaggio. L’altra, 5 mesi fa, per la rimozione dell’opercolo che si era infettato. L’umore è stato difficile da gestire fin dall’inizio: irascibile, nervosa, scattavo per qualsiasi cosa con tutti. Poi sembrava andar meglio, dopo aver terminato la cura di cortisone. Invece, dopo il secondo intervento, penso di essere peggiorata. Non mi sento capita, né aiutata davvero. Alcuni neurochirurghi, all’inizio, mi consigliarono di aspettare prima di chiedere aiuto psicologico. E infatti pensavo di essere migliorata. Adesso che tutti (familiari, amici, fidanzato) mi dicono di farmi aiutare perché loro non ce la fanno, non so come procedere. Sto iniziando a leggere articoli, commenti e suggerimenti online, ma non so come andare avanti. Inoltre dovrò tornare in ospedale per controlli e aspettare che possa essere operata nuovamente per una protesi al posto dell’opercolo rimosso.
Attendo consigli.
Grazie,
Angela
Salve, cercare di capire dal punto di vista intellettuale quale sia il problema – leggendo, studiando – non necessariamente risolve. La cosa migliore è che lei si confronti con un professionista.
Salve io ho subito un intervento alla testa …un meningioma dal 30 agosto 2017 sono stata miracolata ho rischiato la paralisi di tutto il lato sinistro del corpo..grazie a Dio tutto questo nn la permesso mi sono ripresa subito ho fatto passi da gigante però ora s distanza di 12 mesi mi ritrovo da un paio di mesi senza tolleranza scatto subito .cambii dumore.malinconia.ecc ecc prossimo mese ho la tac di controllo lelettroincefalo e andato bene come posso liberarmi da questo stato d’animo che mi sta uccidendo?
Si faccia aiutare. L’umore è soggetto a molte variabili, anche fisiologiche, oltre che circostanziali, e non dipende solo “dalla volontà”. Se funziona male si cura, esattamente come il resto del corpo.
Salve
Rispondo a lei perché ho avuto lo stesso intervento e le stesse conseguenze.
Devo dire che gli scatti che avverto sono immediati e con tono di voce molto molto forte, mi spavento quasi.
Poi rientro nella normalità , ma soffrendo perché mi accorgo che faccio soffrire chi mi sta attorno 😒
Buongiorno,
Ho subito un isteroscopia operativa in sedazione profonda.
Dopo una settimana ho cominciato a sentire una forte fragilità emotiva, irritazione con episodi di pianto non controllato.
Salve a tutti, sono rientrata proprio oggi da una degenza in ospedale piuttosto breve (solo tre giorni) durante i quali sono stata operata di ernia del disco. I mesi precedenti all’intervento sono stati davvero pesanti, ho avuto continui dolori per due mesi circa, ho provato tutte le terapie farmacologiche possibili e credo di essermi intossicata il cervello. Premetto che ero già in cura per la depressione dal 2007 con Cipralex e Cymbalta, ma da diversi anni anni avevo raggiunto una certa stabilità, tanto che stavo gradualmente diminuendo i farmaci.
E poi due mesi sono cominciati i dolori fisici ed è stato un calvario…Per provare a combattere il dolore ho provato con il cortisone e sono arrivata a prendere forti dosi di Lyrica e Lenizak per rendere la cosa sopportabile. Tre giorni fa, alla fine, sono stata operata. Ora sono a casa, non ho più dolore e mi sembra un miracolo, ma mi sento ugualmente persa, ho paura che la mia vita non tornerà mai ad avere una parvenza di normalità, mi sento un peso per il mio compagno (che ha già i suoi problemi), mi sembra che sia crollato tutto. Ho cercato di sopportare tutto quello che è successo fino ad ora con ottimismo, forse stordita dai farmaci che prendevo, ma adesso mi sento davvero davvero sotto terra.
Possono essere i farmaci che ho preso fino ad ora? E anche averli smesso di punto in bianco?
Grazie.
Paola
Salve Paola, solitamente cerco di non dare consigli specifici via web, perché sono sempre un po’ campati in aria. Se un professionista impiega ore di sedute per inquadrare una situazione un motivo c’è. Però nel suo caso credo di poterle consigliare di rivolgersi al medico che la segue per la depressione, in modo da fare il punto della situazione, anche farmacologica. Si conceda comunque un po’ di “sperdutezza” a pochi giorni da un’operazione senza pretendere da se stessa più di quanto lei pretenderebbe da altri nella sua stessa situazione. E si goda il miracolo dei dolori scomparsi. Un caro saluto
Mi è sembrato un ottimo consiglio : )
Nel 2008 ho subito un intervento di resezione intestinale dovuta al morbo di Crohn. L’intervento è andato bene e fisicamente mi sono ripresa in fretta senza particolari disturbi. La cosa più brutta è stata la tristezza e l’angoscia provata nell’anno successivo all’intervento: mi sentivo fragile, svuotata, continuavo a immaginarmi stesa sul tavolo operatorio con i chirurghi che mi aprivano senza che potessi farci nulla. Per mesi continuavo a piangere e vedere tutto nero, poi è passata. A breve però dovrò operarmi per togliere dei fibromi uterini e ho il terrore che possa ricapitare. Già ho il terrore dell’intervento in sè, ma ho paura di cadere in depressione dopo.
Ma lei ha già l’esperienza precedente e sa che questa sensazione tende a dissolversi col tempo. Se ne ricordi, in caso dovesse ripresentarsi ed eventualmente si faccia seguire. Se ci si fa aiutare per i problemi fisici non c’è motivo di non farsi aiutare anche per un umore altalenante. Anche il cervello è un organo. Saluti.
Mio padre è arrivato al suicidio dopo un intervento di chirurgia toracica è uscito dalla sala operatoria un po sconvolto per quello che aveva subito dopo 10 giorni è tornato a casa era strano non mangiava non parlava più si rifugiava nel letto piangeva non voleva aiuto dopo 20 giorni si è suicidato con una pistola alla testa non aveva mai sofferto di depressione nella sua vita non so di chi sia stata la colpa per me è difficile farmene una ragione
Aurelio, mi dispiace molto. Mi sono arrivate altre testimonianze, e per quel che può servire, ti prometto che cercherò di approfondire la questione.
Oh mio Dio!!terribile
Intervento di routine al setto nasale. I primi due giorni stavo bene. Poi ho avuto una sorta di rebound. Mi sento fragile, non riesco ad affrontare le avversità.
Anche per lei, come ho risposto sopra. Se non passa in tempi accettabili, trovare chi la possa aiutare a tornare in forma come prima.
Ho subito un intervento di by Pass coronarico 9 mesi fa (senza circolazione extra corporea) e da circa 4 mesi sono soggetto ad una notevole depressione .
Pensavo che fosse quasi totalmente dovuta
Se non passa, ne parli col medico. Non abbiate paura di insistere, se state male. L’umore è determinato anche da molti processi fisiologici ed essere aiutati è un diritto.
Ho appena subito un intervento alla spina dorsale,lungo e importante,mi sembra di non farcela,mi sento strana triste, spero passi questo stato di umore
Lo spero anch’io. Un po’ di “stordimento” dopo un’operazione è normale. Quando permane per mesi invece è diverso.
Sono passati più di tre anni da quando ho subito 4 interventi in zona addominale/ toracica in urgenza. I farmaci per farmi addormentare morfina etc.hanno purtroppo avuto un effetto rebound su di me. Durante il 28 giorni intubata in terapia intensiva ero spesso semi cosciente tra terrore ed allucinazioni vivide.Ero già depressa prima dell’accaduto, ma il seguito è stato duro e doloroso, non passa giorno in cui non ricordi ciò che ho passato, non credo mi riprenderò mai del tutto. Non riesco nemmeno più a lavorare e capita che per la disperazione passi intere giornate a letto. Non auguri a nessuno di passare ciò che ho passato. Saluti
Una delle cose più ingiuste e feroci della depressione è la sensazione molto forte di essere soli e che non ci sia nulla da fare. Quando si sta male non si è in grado di prendere nessuna iniziativa e quando si sta bene si spera che sia finita e non ci si vuole pensare. Decida che questo problema equivale a un qualunque altro problema fisico e agisca come farebbe in altre situazioni.
Le medicine!! A me il plasil mi ha causato 4 anni fa attacchi di panico…. 20 giorni di panico.. .da allora sto male: senso di disperazione, percezione strana della realtà, crisi di pianto. È come se il cervello fosse stato riprogrammato in modo negativo
Scusa mio marito è stato operato circa da mese e mezzo È non riesce a riprendersi sembra assente e ha fatto un mese di riabitilazione quindi è normale che ha paura di tossire muoversi ???
Salve Antonietta, non lo so. Se la paura permane e il medico curante dice che va tutto bene sarà bene farglielo presente.
Ha paura di tossire muoversi? Cioè?
buongiorno, mi rivolgo a chi ha scritto questo articolo per condividere un’informazione che io ritengo vada trasmessa. Una possibile causa della depressione post operatoria potrebbe stare nel fatto che dei residui di anestesia rimangono nei recettori postsinaptici dei neuroni. Per quanto riguarda la depressione post partum, quella spesso dipende dal fatto a causa delle deformazioni che il bacino deve subire durante il parto l’osso sacro rimane incastrato tra le iliche e finisce per essere trazionato costantemente verso il basso. Ora, siccome la dura madre è attaccata al sacro (a livello del secondo segmento sacrale) questo fa si che tutte le meningi vengano costantemente trazionate. A causa di ciò si hanno problemi neurologici. Io consiglio in entrambi i casi di consultare un buon osteopata/terapista craniosacrale.