Da Flavio a Nervi
Ci sono anche le lapidi sul muretto che guarda il porticciolo. Non sono di gente morta, ma di gente che ha voluto lasciare un ricordo, un’opera pittorica, una poesia su ceramica. Un’iniziativa simpatica e una volta tanto non pedagogica: semplice voglia di farlo, tanto tempo fa, e alcune piastrelle non sono neppure più leggibili.
Poi ci sono dieci signore anziane, con i capelli bianchi e lo scamiciato scuro, sedute in fila all’ombra del rampicante. Contemplano i pochi tavolini di metallo protetti dal muretto e dagli ombrelloni.
L’insegna di Flavio e l’arredamento del bar semplicemente dicono che che non è successo niente di importante dagli anni settanta in poi, per cui le cose dovessero essere cambiate.
I gelati stanno ancora nei contenitori cilindrici d’acciaio col coperchio pesante. Questo è già un buon inizio, ma ordinando una granita alla mandorla rinuncio a credere che qui ci sia ancora il gelato migliore di Nervi e mi preparo per il mio sciroppo d’orzata nel ghiaccio.
Ci rimango male quindi, quando mi ritrovo, per ben 3 euro, un bicchiere di quello che sembra decisamente un gelato alla nocciola.
Non dico nulla: non protesto mai per i disservizi turistici. In parte è noia, non voglio guastare la giornata bella con discussioni che finiscono comunque con l’amaro in bocca. In parte è avventura: voglio sapere cosa succederà. Quindi, assaggio la “granita”.
In effetti il ghiaccio è tritato così finemente da avere una consistenza vellutata, soltanto più aerea e leggera del gelato, alla mandorla vera, con cui è stato mescolato. Sgranocchio le fettine di mandorle tostate che trovo nella granita, più simile ad una mousse ghiacciata, e guardo il barista, immagino il Flavio, stupita e contenta.
Lui non fa una piega, né di orgoglio, né di altro. La mia sensazione è che non gli risulti che la granita si faccia in nessun altro modo.
Sarà anche passato uno dei tanti rappresentanti a tentare di rifilargli la macchina che gira, ma secondo me il Flavio ha pensato che costava troppo e si faceva anche senza. Ora che guardo meglio, noto che non ci sono sciroppi sul bancone, le granite sono fatte con gelato e una palata di neve che viene da un altro contenitore e che si grattugia da un blocco di ghiaccio la mattina. Quando finisce si rifà, e questo è quanto.
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